Il vento di mare e milioni di anni di erosione ed evoluzione geologica, hanno donato a questi luoghi uno straordinario microclima e condizioni ideali alla coltivazione della vite in alta collina.
Il bosco, grazie alla miscellanea di varietà floreali e faunistiche, rappresenta un bacino importante di ossigeno e di equilibrio necessari a una viticoltura eco-compatibile.
Ogni vigneto possiede proprie peculiarità per esposizione, altitudine, composizione del terreno. Ognuno di essi gode di giaciture ottimali e un’età compresa tra i 35 e i 65 anni.
A Loazzolo le caratteristiche del terroir sono uniche e straordinarie: il suolo risulta essere sabbioso, tufaceo e calcareo, per cui molto permeabile, ma privo di argilla; pertanto estremamente adatto a produrre vini di lunga conservazione e dai contenuti aromatici ricchi ed eleganti.
L'altitudine dei vigneti, i forti sbalzi termici, il vento di mare, la presenza di boschi e noccioleti, l’esposizione favorevole, la tipologia del terreno, sono l’alchimia perfetta per donare alle uve quegli aromi e quelle peculiarità che fanno dei nostri vini dei prodotti unici.
Primi anni Ottanta, il dottor Corino, uomo di grandi intuizioni e direttore dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Asti, dopo aver valutato la particolare situazione pedo-climatica di Loazzolo, suggerisce l’impianto di vigneti sperimentali di Chardonnay e Pinot Nero per produrre il Metodo Classico a Loazzolo. Sfida che Giuseppe e Carlo affrontano con entusiasmo e determinazione.